(Ordinanza n. 2/2023 del Commissario straordinario alla PSA).
Il commissario straordinario alla peste suina africana, Vincenzo Caputo, lo scorso 20 aprile ha firmato l’ordinanza n.2/2023 che procede alla revisione complessiva delle misure previste dall’ordinanza commissariale n. 4/2022 (già prorogata più volte), alla luce dell’evoluzione della situazione epidemiologica, per mettere in sicurezza le province limitrofe alle zone di restrizione caratterizzate da una forte vocazione zootecnica a seguito dell’estensione dell’area di circolazione virale. L’ordinanza è già applicabile dalla data di adozione e le misure restano in vigore fino al 31 agosto 2023.
L’ordinanza stabilisce una revisione complessiva delle misure disposte con la precedente ordinanza commissariale n. 4/2022, che viene, pertanto, abrogata unitamente all’ordinanza commissariale n. 5/2022, con lo scopo di mettere in sicurezza le province limitrofe alle zone di restrizione caratterizzate da una forte vocazione zootecnica a seguito dell’estensione dell’area di circolazione virale. Vengono, inoltre, armonizzate le misure di eradicazione, controllo e prevenzione della malattia da applicarsi nelle zone infette, nelle zone di restrizione e nelle zone confinanti, istituite sul territorio nazionale. Le autorità regionali e locali, i cui territori rientrano nelle zone infette o zone di restrizione parte II – e nelle zone confinanti con le zone infette o zone di restrizione parte I- possono modulare e dettagliare le misure previste e individuarne i soggetti attuatori.
La Struttura Commissariale predispone un apposito piano per le aree interessate dalla malattia ai fini dell’applicazione da parte delle Regioni delle misure di eradicazione previste dall’ordinanza stessa e definite nel Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione 2023. Le Regioni sono tenute all’applicazione del Piano di Eradicazione predisposto e coordinato dalla Struttura Commissariale d’intesa con il Ministero della Salute.
Per quanto riguarda il territorio nazionale non interessato dalla malattia, l’ordinanza dispone che le regioni provvedano all’eradicazione della PSA nella specie cinghiale, al completamento del censimento di tutti gli stabilimenti che detengono suini ed immediato aggiornamento della BDN (Banca Dati Nazionale), alla verifica dei livelli di biosicurezza degli allevamenti, dando priorità a quelli di tipologia “semibrado”, attraverso la compilazione delle check list nel sistema Classyfarm.it. Previsto, fra le altre misure, il controllo virologico di tutte le carcasse di suini selvatici ritrovati sul proprio territorio.
Alle regioni il compito di semplificare l’obbligo di segnalazione alle autorità competenti del rinvenimento di esemplari di suini selvatici morti o moribondi al fine di assicurare sul proprio territorio una corretta azione di sensibilizzazione della popolazione per ridurre il rischio di diffusione della malattia attraverso il fattore umano.
Le regioni assicurano, altresì, l’adozione di misure necessarie a scoraggiare l’urbanizzazione dei suini selvatici, impedendo l’accesso alle fonti di cibo definibili sia come rifiuti, ivi inclusi quelli domestici e nei luoghi pubblici, sia ad alimenti somministrati volontariamente dai cittadini. I suini selvatici sono specie non vocata alla permanenza nei centri abitati.
L’ordinanza si basa sull’evoluzione epidemiologica e tiene conto delle valutazioni dell’Unità centrale di crisi (UCC) e del Gruppo Operativo degli Esperti, anche in vista dell’audit di verifica già programmato dalla Commissione Europea nel periodo dal 12 al 27 giugno 2023.
Nel cluster di infezione delle regioni Piemonte e Liguria si continua a registrare un notevole incremento di casi, con la continua revisione delle zone sottoposte a restrizione, che rende necessario mantenere e rafforzare le misure già poste in essere. Alla data del 20 aprile, i casi positivi sono pari a 378 in Piemonte e a 223 in Liguria. La mappa curata dall’Istituto Zooprofilattico Piemonte Liguria e Valle d’Aosta indica i dati definitivi delle positività riscontrate a partire dal 27 dicembre 2021. I positivi sono ora 601, tre in più rispetto all’aggiornamento precedente, tutti in Liguria dove il totale dei casi cresce a 223, mentre rimane invariato in Piemonte a 378. I tre nuovi casi liguri sono stati registrati in provincia di Savona.