Il TAR Liguria conferma il calendario venatorio del tordo bottaccio per la stagione 2022/2023, con termine fissato al 30 gennaio 2023.
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Il TAR Liguria è stato chiamato a pronunciarsi sul ricorso proposto dalla Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) contro la delibera regionale di approvazione del calendario venatorio regionale per la stagione 2022/2023 nella parte in cui prevede che la caccia al tordo bottaccio si chiuda alla data del 30 gennaio 2023, anziché a quella del 10 gennaio 2023 indicata dall’ISPRA.
L’ISPRA ha, infatti, precisato che il Key Concepts Document 2021 aveva aggiornato il periodo di ritorno ai siti riproduttivi della specie migratrice in questione, anticipandola alla terza decade del mese di dicembre: tuttavia, considerando l’esigenza di fissare una data unica di chiusura della caccia per le specie simili e lo stabile trend demografico del tordo bottaccio, l’ISPRA ha ritenuto che la data di cacciabilità di tale specie possa essere estesa al 10 gennaio 2023.
La Regione Liguria, tuttavia, si è discostata dal parere di ISPRA ed ha fissato il termine della caccia al tordo bottaccio al 30 gennaio 2023. Tale scelta è essenzialmente motivata con riferimento alla disponibilità di nuovi dati, raccolti ed elaborati dal Centro Studi Bionaturalistici (CESBIN) di Genova, che ricollegano gli spostamenti di tordi nel mese di gennaio a ragioni di alimentazione e non di migrazione.
Il TAR Liguria adito, richiamandosi ad una sua precedente pronuncia del 2016, ha ricordato che «la guida della Commissione europea alla disciplina della caccia nell’ambito dell’applicazione della direttiva 2009/147 CE (paragrafo 2.7.10) consente espressamente alle regioni degli Stati membri di fissare date delle stagioni di caccia differenziate rispetto al dato Key Concepts nazionale di talune specie, quando queste regioni siano in possesso di dati scientifici a supporto che attestino una differenza nell’inizio della migrazione pre-nuziale».
Il parere reso dall’ISPRA in ordine alla modifica della durata della stagione venatoria per determinate specie, infatti, è vincolante nel solo caso di posticipazione della data di chiusura dopo il 31 gennaio e non oltre la prima decade di febbraio, ai sensi dell’art. 18, comma 2, l. n. 157/1992, sicché negli altri casi la Regione può discostarsi dalle indicazioni dell’ISPRA purché fornisca una giustificazione congrua e non irrazionale (T.A.R. Liguria, sez. II, 2 dicembre 2015, n. 974).
Nel caso in esame, l’Amministrazione resistente ha motivato la scelta di postergare la data di chiusura della stagione di caccia al tordo bottaccio sulla base dei dati emergenti dallo “studio delle popolazioni di turdidi presenti in Liguria centro-occidentale” elaborato nel mese di aprile del corrente anno, su commissione della stessa Regione Liguria, dal Centro Studi Bionaturalistici (CESBIN) di Genova: i risultati di tale studio dimostrerebbero che in tre siti sui cinque monitorati, tutti puntualmente individuati, “non si ha movimento migratorio, mentre nei restanti due siti la significatività statistica dell’incremento delle presenze si verifica a partire dal mese di marzo”.
L’Università di Genova ha validato lo studio in questione con nota del responsabile del Dipartimento di scienze della terra, dell’ambiente e della vita in data 5 maggio 2022, sottolineando che “le metodologie utilizzate sono rigorose” e i risultati conseguiti “affidabili ed informativi”.
Sulla base di tali considerazioni, il TAR Liguria ha rigetto il ricorso e, pertanto, il calendario venatorio regionale 2022/2023 per il tordo bottaccio rimane inalterato rispetto a quanto deliberato dalla giunta, terminando il 30 gennaio 2023.