Presentata stamane a Perugia, presso il Salone d’Onore di Palazzo Donini, l’Associazione Agrivenatoria Biodiversitalia (AB) che riunisce le aziende agrivenatorie del Paese, anche umbre, nata su iniziativa di Coldiretti e Comitato Nazionale Caccia e Natura (Cncn).
Presenti il Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti, il Presidente dell’Associazione Agrivenatoria Biodiversitalia Niccolò Sacchetti, la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, l’Assessore regionale all’Agricoltura Roberto Morroni e Guido Vivarelli Colonna, Referente AB Umbria.
Si tratta di un’alleanza tra il mondo agricolo e il mondo venatorio e della gestione faunistica – informa Coldiretti – con una grande rete di migliaia di aziende per il monitoraggio e la gestione del territorio nazionale con l’obiettivo di rappresentare un argine alla proliferazione indiscriminata di fauna selvatica che mette a rischio la vita dei cittadini sulle strade e le produzioni agroalimentari Made in Italy, a partire dai suoi settori di punta, ma anche di tutelare l’ambiente, attraverso una presenza capillare in grado di prevenire gli incendi e i pericoli legati al dissesto idrogeologico e combattere il cambiamento climatico valorizzando il ruolo dei boschi di catturare Co2, ma con importanti effetti anche dal punto di vista economico per il comparto turistico e agroalimentare.
“Negli ultimi anni migliaia di ettari di terreni fertili sono stati abbandonati in molti casi proprio a causa della proliferazione della fauna selvatica che danneggia le coltivazioni e la redditività degli agricoltori, terreni che oggi oltre a non essere più produttivi sono esposti all’erosione e al dissesto idrogeologico – ha affermato il Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti. Con questa associazione vogliamo sostenere un’idea di campagna attrezzata che guarda al futuro, in grado di offrire servizi alle persone, attraverso la gestione dei beni comuni. Ma la nuova associazione punta anche a valorizzare il ruolo del cacciatore di presidio delle aree interne. Un esempio è la valorizzazione del ruolo turistico delle aziende faunistico venatorie, sulla scorta di quel che è stato fatto negli anni passati con l’enoturismo, avviando al contempo un lavoro con le scuole. E un’opportunità importante può venire anche dalla creazione di una nuova filiera agroalimentare della carne di selvaggina, capace di creare valore economico soprattutto nelle aree svantaggiate”.
“Tra le mission della nostra Associazione – ha spiegato Niccolò Sacchetti Presidente di AB – quella di sviluppare il patrimonio di biodiversità, valorizzando l’immagine ed il ruolo delle imprese e delle attività faunistiche-venatorie nell’economia dei territori, nella tutela dell’ambiente e del paesaggio. Ma anche di sensibilizzare le nuove generazioni e avvicinarle ad una visione integrata e sinergica dell’agricoltura, della natura e della caccia. Con AB – ha aggiunto – intendiamo rappresentare un panorama imprenditoriale differenziato che mostra il volto plurale dell’agricoltura legata a fattori geografici, territoriali e ambientali. Tra i servizi offerti ai nostri iscritti, quelli legati alla conduzione dell’impresa, anche per mezzo di competenti tecnici in materia faunistica”.